La dinamica

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Il volo in dinamica è forse uno dei modi più affascinanti di volare in aliante. Si svolge sempre a bassissima quota sopra boschi e crinali.
Data l’altitudine spesso molto esigua e la forte turbolenza che si incontra durante questo volo sono necessarie grandi capacità e un livello massimo di attenzione.
La dinamica si origina quando i venti soffiano perpendicolarmente verso una catena montuosa. La massa d’aria non si infrange sui costoni ma vi risale fin sulla cresta creando un “cuscinetto” d’aria portante che si estende per alcune decine di metri dal suolo sulla verticale della cresta.
I venti in risalita “scavalcano” la cresta e si tuffano vorticosamente sul versante opposto, creando forte turbolenza e robuste discendenze. Volando sul lato detto di sopravento cioè sul versante in cui si trovano i venti di risalita (la zona verde nell’immagine sottostante) ci si “appoggia” al costone, che è sempre molto vicino, e si segue la linea della catena montuosa.

schema-dinamica

Nel nostro Aeroclub, con questo fenomeno, è stato compiuto un volo di 800 Km lungo la catena degli Appennini.

dinamica

Vento costante e ben orientato sul costone: la dinamica è servita.
Si vola paralleli alla catena montuosa sfiorando boschi e crinali

Nel Mugello la dinamica si origina quando i venti che soffiano da sud attraversando la vallata risalgono sulle pendici degli Appennini.
L’aliante si fa trainare nelle immediate vicinanze del costone e sgancia proprio sopra ad esso. Se il vento è ben orientato e costante non si deve fa altro che volare sulla linea della cresta. La sensazione è quella di galleggiare.
Per restare agganciati alla dinamica è imperativo stare vicino al costone. Spesso la quota è veramente bassa, anche meno di venti metri.
Volando così bassi è possibile salutare gli escursionisti che troviamo sui sentieri appenninici.
Quando si vola in dinamica bisogna sempre mantenere una velocità di sicurezza (mai meno di 100 Km/h) ed evitare di farsi trascinare verso il costone o nella parte sottovento del versante appenninico. Dall’altra parte, dopo aver scollinato, i venti si tuffano vorticosamente nella vallata adiacente creando discendenze impressionanti. Se per disattenzione l’aliante si fa trascinare nella zona sottovento sarebbe in balìa di turbolenza e forte perdita di quota, con l’aggravante che il flusso del vento ostacola il rientro verso la zona sana in ascendenza, dall’altro versante della catena montuosa
Oltre a ciò bisogna considerare che il vento tende a spingere l’aliante proprio verso il costone. Bisogna quindi volare con “correzione di deriva” cioè tenendo una rotta leggermente divergente dalla linea della cresta, in modo da compensare e annullare la spinta laterale del vento.
La turbolenza si fa sentire e le cinghie devono essere ben tese. Talvolta si incrociano altri alianti che provengono dalla direzione opposta. Esistono delle regole specifiche per assicurare la giusta separazione tra i due velivoli.
Volare in dinamica è prima di tutto una questione di fiducia. I piloti alle prime armi sono piuttosto intimoriti da questo tipo di volo poiché è anti-istintivo e necessita di consapevolezza totale: finché il vento è teso e ben orientato il costone crea sempre ascendenza. Sorvolando la cresta si viene sempre “soffiati via” e respinti verso l’alto dal costone stesso (pensate a poli uguali di una calamita).
La quota bassissima, la turbolenza, lo scarroccio del vento, il senso di disagio provocato dalla sensazione di essere praticamente sugli alberi o sulle rocce rendono questo modo di volare riservato a piloti con una certa esperienza.
Non ci si deve mai allontanare dalla linea del costone, spesso si deve tenere il muso dell’aliante verso un rilievo che è più alto della nostra posizione. L’istinto di dice di virare verso la vallata, di allontanarti dall’ostacolo. E’ esattamente quello che non si deve fare. Occorre invece continuare a puntare il costone. Man mano che ci avviciniamo alla cresta la massa d’aria che esso solleva a causa del vento ci soffierà verso l’alto facendoci superare l’ostacolo. Una volta superato il rilievo ecco che il flusso d’aria si abbassa nuovamente e l’aliante ridiscende per “appoggiarsi” sull’aria in dinamica sottostante.
Per alcuni si tratta di un tipo di volo semplicemente fantastico, altri ne sono infastiditi. Ognuno è libero di praticare il volo in aliante come meglio crede e secondo le proprie capacità.

Prosegui a leggere: L’onda

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